Vediamo in questo articolo cosa sono gli schiocchi, o rumori, che avvengono quando si eseguono le manipolazioni articolari cosidette HVLA, ad alta velocità e bassa ampiezza. Per intenderci quei rumori che si sentono quando un osteopata, un chiropratico, un fisioterapista ecc ecc fa determinate manovre ad esempio sulla schiena o sul collo.
E’ una diatriba che ha spento numerose candeline, oggetto di discussione e di lotta tra i terapeuti manipolatori e i non manipolatori, gli uni favorevoli e gli altri demonizzatori di queste manovre. Vorrei cercare di dare qualche spunto, tenendo a bada che per il terapeuta che ha maturato esperienza concreta queste cose sono ovvie, e che chi afferma di essere dalla parte della ‘ragione’ semplicemente parla di qualcosa che ha nella testa, ma non nelle mani.
- i rumori che si sentono sono dei fenomeni chiamati cavitazione e tribonucleazione; senza entrare nei dettagli quando un’articolazione viene fatta muovere in maniera molto rapida e in un arco di movimento piccolo i gas all’interno della stessa hanno delle modifiche, con la produzione del caratteristico schiocco. Immediatamente dopo si ha un periodo in cui anche provando a ripetere la stessa manovra non si riproduce rumore (periodo refrattario).
- la presenza del rumore NON è segno di bontà della tecnica, per quanto questo crei molta soddisfazione del terapeuta (e nel paziente); lo ripeto, ogni tecnica ha lo scopo di ridare maggiore capacità di adattamento ad una struttura, maggiore mobilità, e questo avviene non se si riproduce un rumore ma se si esegue correttamente la manovra rispettando IL COME ad esempio una vertebra si muove.
- il rumore che avviene quando si eseguono queste manovre NON è segno che l’articolazione è rientrata in sede, NON è segno che il nervo è stato rimesso al suo posto, NON è segno che una vertebra prima era disallineata e ora è centrata. Mi spiego meglio: non solo queste tecniche non riallineano nulla di nulla, ma con delle asimmetrie di posizionamento si vive benissimo senza alcun sintomo. E questo è facilmente riscontrabile da qualsiasi professionista in qualsiasi persona: zone disallineate asintomatiche, zone rigide asintomatiche, zone apparentemente ‘normali’ sintomatiche.
- lo scopo di queste tecniche, come di qualsiasi altra tecnica, è migliorare l’aspetto dei tessuti, la loro vascolarizzazione, il loro drenaggio e favorire il naturale apporto neurologico in ogni parte del corpo.
Riporto qui le parole di Nicette Sergueef (osteopata):
” In tutto il mondo e nel corso del tempo, troviamo una gran varietà di metodi per normalizzare il corpo e, in particolare, la colonna vertebrale. Ogni scuola ha i suoi seguaci, e tutti ottengono risultati molto buoni quando raggiungono la padronanza della loro pratica. Questo dimostra che qualunque tecnica non può pretendere di essere l’unica “.
Se solo ci concediamo di VEDERE cosa ci muove, quali dinamiche ‘ci vivono’, potremmo comprendere che non basta un’articolazione rigida, non basta un muscolo duro e non basta fare ginnastica tutti i giorni (cosa ovviamente che mi sento di promuovere) per avere o non avere dolore, ma che i nostri sintomi sono la naturale manifestazione dei nostri ‘movimenti’ interiori, e che le fasi infiammatorie dell’apparato muscolo-scheletrico altro non sono che il primo passo per la guarigione. A patto che abbiamo l’accortezza di smetterla di sbattere la testa sul muro per poi prendercela con la ‘bernoccolite’.
Ti rimando a questo video per aiutarti nella comprensione. A presto.