Dopo un’attesa durata nove mesi nasce tuo figlio, diciamo che sta bene, ha qualche rigurgito oppure soffre delle cosiddette colichette… ma la cosa che più ti preoccupa è questo, e cioè ti sembra che la sua testina abbia qualcosa che non va, non è proprio simmetrica, c’è una zona un pò più piatta.
Beh cara mamma, devi sapere che le asimmetrie craniali e cervicali sono piuttosto comuni nei neonati; tra queste la plagiocefalia posizionale è un termine generale che descrive un’asimmetria craniale dovuta a forze distorsive presenti nel periodo pre o post natali. La plagiocefalia posizionale (PP) si riconosce per la presenza di una parte posteriore piatta (occipite), accompagnata da uno spostamento anteriore dell’orecchio dello stesso lato, una protuberanza parietale dal lato opposto, talvolta una zona frontale dello stesso lato sporgente con invece quella opposta piuttosto piatta. Quando la testa viene osservata dall’alto assume la classica forma a parallelogramma.
La prevalenza di questo disturbo nei neonati sembra attestarsi tra il 20 e il 40%. Molti fattori intrinseci ed estrinseci giocano un ruolo prima, durante e dopo il parto; oltre ad essere associata alla posizione supina lo sviluppo della PP è correlata a:
- diabete gestazionale
- età della madre al momento del parto
- prematurità
- gestante primipara
- costrizioni intrauterine
- parto lungo
- parto gemellare
- alterata posizione del feto nell’utero materno
- uso di forcipe o ventosa
- torcicollo congenito
Sebbene molti casi di PP migliorino nel tempo, evidenze scientifiche suggeriscono che corrette strategie di trattamento conservativo possono ridurre efficacemente il grado di asimmetria craniale. Le principali opzioni conservative riguardano la corretta informazione data ai genitori, per esempio su come posizionare il neonato facendogli assumere una posizione variabile da disteso, la fisioterapia e l’uso di elmetti craniali.
Uno studio recente si è proposto di analizzare l’efficacia del trattamento manuale pediatrico in aggiunta al tradizionale programma educativo dato ai genitori del bambino, sia per quanto riguarda la misurazione di particolari indici craniometrici sia la soggettiva percezione dei genitori nel cambiamento della forma della testa.
La conclusione è stata che la terapia manuale in un campione di bambini con PP migliora i parametri craniometrici del bambino; i genitori coinvolti riferiscono inoltre di percepire dei notevoli miglioramenti nella forma della testa del loro figlio.