Approccio osteopatico al trattamento del tunnel carpale

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Il trattamento osteopatico è una possibilità interessante nell’approccio ai disturbi del tunnel carpale; il dolore durante il movimento o la palpazione del carpo è un reperto comune nei pazienti con sindrome del tunnel carpale (STC). In questo articolo forniamo un esempio di una valutazione diagnostica semplice ed efficiente seguita da un trattamento manipolativo osteopatico (OMT) per la disfunzione somatica del carpo. I sintomi classici della sindrome del tunnel carpale sono parestesia, intorpidimento o bruciore al pollice e alle dita; se la compressione del nervo mediano nel tunnel carpale non viene alleviata, può verificarsi una perdita della forza e una riduzione del trofismo dell’eminenza tenar.

Il tunnel carpale comprende il legamento trasverso del carpo sulla superficie anteriore e le ossa carpali sulla superficie posteriore. Il legamento trasverso del carpo va dall’osso uncinato e pisiforme medialmente allo scafoide e al trapezio lateralmente. Il tunnel carpale contiene 10 strutture: 4 tendini del flessore profondo delle dita, 4 tendini del flessore superficiale delle dita, il tendine del flessore lungo del pollice e il nervo mediano, quest’ultimo è la struttura più sensibile.

Le cause della CTS sono multifattoriali, ma la condizione è generalmente, come accennato in precedenza, una compressione del nervo mediano. Cambiamenti nell’anatomia del tunnel carpale, come una lussazione del semilunare, possono portare a un aumento della pressione all’interno del tunnel e alla compressione del nervo mediano. Il “gold standard” per confermare la diagnosi è l’elettroneurografia, che può determinare la presenza e la gravità di danni ai nervi, misurare gli effetti del trattamento e aiutare a escludere altre condizioni. L’ecografia può essere utilizzata per fornire risultati complementari ai test elettrodiagnostici.

Il trattamento delle limitazioni di movimento delle ossa del carpo è importante indipendentemente dalla causa alla base della CTS. Le disfunzioni del polso sono legate a una limitazione dei movimenti di scorrimento delle singole ossa carpali e delle ossa carpali sul radio. Le ossa carpali possono essere malposizionate verso il palmo, restringendo quindi il tunnel carpale e contribuendo alla congestione o alla compressione sul nervo mediano. Migliorare il movimento delle ossa carpali e favorire il corretto allineamento aumenta lo spazio nel tunnel carpale, diminuisce la pressione sul nervo mediano e aumenta il flusso sanguigno e linfatico nell’area. Esistono diversi modi per diagnosticare la disfunzione somatica delle ossa carpali. La valutazione di elementi di cambiamento nella struttura dei tessuti, asimmetria di posizione, riduzione del movimento e dolorabilità può guidare l’osteopata a una diagnosi. Un approccio diagnostico consiste nell’eseguire una valutazione generale, valutando la restrizione del movimento tra le ossa carpali portando il polso in flessione, estensione, abduzione e adduzione. L’esecuzione di movimenti minori mobilizzando le singole ossa carpali nelle direzioni anteriore e posteriore può essere utile per l’identificazione della restrizione di movimento del carpo. Poiché il movimento può essere piuttosto sottile, anche il confronto con l’arto non affetto può essere utile per apprezzare qualsiasi asimmetria.

Durante la valutazione della restrizione di movimento del carpo, oltre a qualsiasi dolorabilità del polso, possono essere notati cambiamenti nella struttura del tessuto. La tecnica di mobilizzazione carpale affronta la restrizione del movimento del carpo in qualsiasi direzione. Con il paziente in posizione supina, con l’avambraccio pronato (con il palmo del paziente rivolto verso terra), l’osteopata porta il polso attraverso la completa flessione ed estensione aggiungendo lo scorrimento radiale e ulnare e contemporaneamente applica una pressione di distrazione per separare delicatamente le ossa del carpo. L’osteopata rivaluta il carpo dopo il trattamento, cercando una maggiore capacità di movimento e la risoluzione dell’asimmetria o della dolorabilità dei tessuti. Le controindicazioni a questa tecnica includono l’instabilità dell’articolazione radioulnare distale (segno positivo del tasto del pianoforte) e la frattura acuta di qualsiasi osso carpale, radio o ulna. Sebbene il trattamento in questo articolo si concentri sulla disfunzione somatica della regione del polso, l’approccio osteopatico al trattamento di un paziente con sintomi al tunnel carpale è in genere molto più ampio. La diagnosi e il trattamento dovrebbero riguardare altre aree di potenziale disfunzione somatica, specialmente lungo il decorso del nervo dall’emergenza della radice spinale fino al nervo distale. Questo dovrebbe essere focalizzato in particolare sulle aree di potenziale intrappolamento del nervo mediano, come il pronatore rotondo e altre aree chiave tra cui: la colonna cervicale e toracica, lo stretto toracico superiore (prime costole, muscoli scaleni e clavicola), il muscolo pettorale minore e la gabbia toracica superiore, spalla, gomito e avambraccio.

Per concludere esistono molteplici tecniche diagnostiche e terapeutiche per affrontare la disfunzione somatica del carpo in relazione alla sindrome del tunnel carpale; la tecnica presentata diretta alla gestione del movimento limitato tra le ossa carpali è parte di un trattamento completo del paziente.