Vedremo oggi come inserire il trattamento osteopatico in rapporto ad un’ alterazione della forma della schiena molto comune: la scoliosi. Si intende per scoliosi una deviazione permanente laterale e rotatoria del rachide: tale definizione permette di differenziare la scoliosi dagli atteggiamenti scoliotici, visibili solo quando la colonna è sotto carico (Mancini-Morlacchi Clinica ortopedica ed. Piccin).
Le scoliosi idiopatiche o essenziali rappresentano il gruppo più importante (circa 80-90%) di tutte le scoliosi e sono più frequenti nel sesso femminile; la causa che determina questo gruppo cospicuo di scoliosi è praticamente ignota secondo la medicina allopatica.
A livello radiologico l’esame viene praticato sulla colonna vertebrale in toto, sia in posizione supina (senza carico) che in stazione eretta (sotto carico) al fine di valutare se la deviazione scompare senza carico, come accade negli atteggiamenti scoliotici. Dalla radiografia si possono riscontrare:
- le alterazioni di forma dei corpi vertebrali
- l’entità della rotazione delle vertebre
- la sede della curva primaria
- il grado della curva (il cosiddetto angolo di Cobb)
- l’età scheletrica del rachide (test di Risser)
Trattamento
Negli atteggiamenti scoliotici si può affiancare un programma fisioterapico di esercizi appositamente studiati per il tipo di deviazione della colonna e il trattamento osteopatico volto a rimuovere gli impedimenti meccanici che possono ridurre la mobilità della schiena.
Nelle scoliosi statiche (secondarie cioè ad una obliquità del bacino dovuta a differente lunghezza degli arti inferiori) se la curva si corregge con un rialzo si effettua fisioterapia alla quale si può affiancare il trattamento osteopatico. Se invece ai successivi controlli si nota un peggioramento si dovrà trattare come le forme idiopatiche.
Nelle scoliosi idiopatiche si fanno dei distinguo a seconda del grado di angolazione trovato alla radiografia:
- con angoli < 20° Cobb: ginnastica correttiva, ginnastica respiratoria, trattamento osteopatico
- con angoli > 20° e < 40°: corsetti correttivi, ginnastica correttiva e respiratoria, trattamento osteopatico
- con angoli > 40° e in quelle che non rispondono al trattamento: terapia chirurgica
Il razionale ostepatico si basa sulla valutazione del paziente che presenta scoliosi sia della parte muscolo-scheletrica, sia della parte viscerale e craniale, ricordando che la forma della colonna e delle coste ha delle ripercussione sugli organi interni, cuore e polmoni in primis. Il trattamento prevede il riconoscimento e la mobilizzazione delle vertebre che sono limitate in modo anomalo.
Qualora ci sia la possibilità si potrà indagare l’aspetto psico-biologico che porta alla modifica delle strutture ossee e cartilaginee della schiena per poter agire sugli aspetti disfunzionali della percezione del soggetto, percezione che attiva e modifica i tessuti talvolta sino a creare delle alterazioni importanti. Questo tipo di attivazioni hanno come comune denominatore il sentito di ‘svalutazione’, di inadeguatezza, che andrà compreso e visto in ogni singolo caso.
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