Dialogo terapeutico: la terza legge biologica (2)

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Proseguiamo con questo articolo la descrizione dei tessuti diretti dal cervelletto e come si comportano secondo la terza legge biologica. Se non hai letto gli articoli precedenti sulle leggi biologiche, è utile cominciare da qui.

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Erica: “mi hai parlato dei tessuti diretti dal tronco cerebrale, ma esiste una seconda famiglia di tessuti arcaici, giusto?”

Francesco: “è esatto, sono i tessuti diretti dal cervelletto, cioè quella porzione di sistema nervoso che si trova all’interno del cranio dietro e in basso rispetto al cervello.”

Erica: “e come si comportano?”

Francesco: “come tutti i tessuti arcaici, durante la prima fase, la fase attiva, aumentano la loro funzione e crescono, mentre nella seconda fase, quella vagotonica, c’è un drastico calo di funzione e rimozione della parte che è cresciuta in eccedenza.”

Erica: “mi fai un esempio di tessuto che fa parte di questa famiglia?”

Francesco: “certo, ad esempio la ghiandola mammaria. In fase attiva il tessuto ghiandolare cresce in rapporto alla durata e all’intensità di questa fase e qualora la persona faccia un esame verrà diagnosticato un adenocarcinoma mammario. Nella fase vagotonica ci sarà invece necrosi cioè riduzione del tessuto che si è formato e al termine del processo può rimanere una caverna (cioè un ammanco di tessuto) oppure una ciste solida (fibroadenoma).

Erica: “per quale motivo la mammella come ghiandola si attiva?”

Francesco: “prova a pensare alla funzione biologica della mammella; essa è stata progettata per nutrire gli altri, ad esempio la madre quando allatta il proprio figlio. Allo stesso modo se la persona percepisce una minaccia all’integrità del nido la parte ghiandolare della mammella si attiva: tradotto nella pratica significa che nella mia percezione c’è una persona che non sta bene, che è malata – drogata – disoccupata – depressa – portatore di handicap e io la voglio nutrire, ristorare.”

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