Riflessioni sulla pratica osteopatica

foto di horse camel / pixabay
foto di horse camel / pixabay

Buongiorno a tutti,

prendo spunto dal testo ‘Manipolazione dei nervi cranici’ di JP Barral e A Croibier per sottolineare un concetto a me molto caro. Cito testualmente:

” Ci avviciniamo al concetto di Andrew Taylor Still secondo il quale l’organismo può curarsi da solo. Il nosto ruolo (degli osteopati, ndr) è quello di liberare tutte le costrizioni meccaniche che lo affliggono, sia nel cranio, nel collo, nel torace che nell’addome.”

Aggiungo: e poi permettersi di conoscere il senso biologico dei processi che avvengono nel corpo, scoprendo quale emozione muove quel sintomo. In questo modo il sintomo non è qualcosa contro di noi, ma per noi. Le scoperte del dott. Hamer, con le sue cinque leggi di natura, ci offrono questa meravigliosa opportunità.

In pratica, per te paziente che ti rivolgi a me per un sintomo fisico, puoi trovare un duplice aiuto, che considera la tua struttura in tutti i suoi aspetti:

  • il trattamento osteopatico, se ritieni utile un supporto manuale al processo sintomatico in corso; ricorda che l’approccio osteopatico può farti sentire meglio, può ridurre il dolore e facilitare il movimento qualora rigido o bloccato; ma il processo biologico ha i suoi tempi, scanditi dalla natura, e che è importante accompagnare e non spegnere quello che il corpo sta cercando di sistemare.

  • la consulenza basata sulle cinque leggi biologiche (non sai di cosa parlo? inizia da QUI o da QUI), per scoprire cosa causa il tuo sintomo; se conosci la causa, scoprirai che sei solo tu l’artefice del tuo sintomo e della guarigione, e potrai fare qualcosa di sensato biologicamente per evitare le future recidive. Se hai continuamente lo stesso sintomo è molto probabile che tu sia molto distante dall’averne compreso la reale causa. La causa sta nel tuo mondo emozionale e nei tuoi comportamenti che metti in atto. PS: non si tratta di un trattamento psicologico, in primis perchè non opero come psicologo non avendone competenze, secondo perchè i pensieri non causano sintomi, ma le tue percezioni illusorie si. Se ritieni che un supporto psicologico ti sia di aiuto, è il benvenuto ma non rivolgerti a me piuttosto ad un professionista qualificato.

Per sgombrare il campo da ogni equivoco: questi trattamenti non si oppongono a qualsiasi trattamento tu ritenga utile per te stesso, che essi siano medici o non medici; per esempio molto spesso invio i pazienti dal loro medico per ulteriori approfondimenti. L’epoca della rigida divisione tra medicine convenzionali e alternative (o complementari) a poco a poco finirà per lasciare spazio al paziente consapevole e informato che decide per se stesso cosa è più utile per la sua salute.

Un caro saluto.

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