Il nervo ulnare: disfunzioni e trattamento

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In questo articolo ci occupiamo dell’inquadramento anatomico del nervo ulnare, le disfunzioni derivanti dalla sua compressione in aree ben specifiche dell’arto superiore e delle modalità di trattamento in ambito osteopatico.

Il nervo ulnare è situato lungo il margine mediale dell’omero, ovvero se mettiamo il braccio lungo il fianco con il palmo della mano rivolto in avanti è il lato del braccio vicino al corpo. Esso decorre verticalmente dall’alto in basso nello strato di tessuto connettivo che è anche percorso dall’arteria e dalle vene collaterali ulnari: questo non ci deve stupire in quanto ogni nervo non è mai solo ma è sempre accompagnato dalla sua arteria e vena che gli danno nutrimento. Nella regione del braccio il nervo ulnare non da alcun ramo. Giunto all’altezza del gomito vi passa posteriormente nel solco che prende il suo nome, per poi emergere davanti e scendere sino al polso.

Una cosa importante da notare è che i disturbi della sensibilità e della mobilità osservati dopo lesioni del nervo ulnare non sono sempre corrispondenti alla distribuzione anatomica del nervo, in quanto sono spesso presenti dei collegamenti fra i vari nervi dell’avambraccio, cosicchè le funzioni possono risultare variabilmente conservate.

Generalmente i sintomi associati a compressione del nervo ulnare sono:

  • riduzione/alterazione della sensibilità nella regione interna dell’avambraccio e del polso fino al 4-5 dito della mano, con presenza o meno di dolore e formicolio lungo il decorso del nervo
  • riduzione della forza e del trofismo dei muscoli flessori del polso, dei muscoli del mignolo, dei flessori lunghi delle dita della mano, in particolare del 4-5 dito e dell’adduttore del pollice.

Il trattamento della compressione del nervo a livello del gomito prevede una via conservativa ed eventualmente una chirurgica in caso di insuccesso. Il trattamento osteopatico si inserisce nel primo filone di trattamento e prevede l’analisi manuale di varie strutture, tra le quali:

  • articolazione radio-carpica e delle due filiere del polso
  • articolazione omero-ulnare e omero-radiale al gomito
  • membrana interossea tra radio e ulna
  • elementi fasciali e muscolari dell’avambraccio e del braccio
  • stretto toracico superiore: clavicola-prima costa e annessi muscolari
  • regione cervicale

Qualora si riscontrino delle alterazioni nella mobilità di queste strutture l’osteopata può agire per favorire il ripristino tissutale e l’equilibrio vascolo-nervoso della zona interessata, favorendo la riduzione dei sintomi.

Per ulteriori approfondimenti sui disturbi nervosi puoi leggere questo mio articolo e se hai dubbi o domande puoi contattarmi. A presto!