Molte persone hanno sperimentato nel corso della loro vita questo sintomo: pancia gonfia; vediamone il substrato anatomico e cosa attiva questo processo.
Il digiuno-ileo o intestino tenue mesenteriale è la porzione di intestino compresa tra il duodeno e l’intestino crasso: è la porzione mobile dell’intestino tenue ed è connessa alla parete addominale posteriore da una struttura chiamata mesentere.
Il contenuto dell’intestino tenue è liquido misto a gas:
- sostanze alimentari: queste hanno ricevuto i succhi gastrici, biliari e pancreatici
- gas: prodotti di fermentazione del materiale per azione dei germi normalmente contenuti nel tubo digerente
L’intestino tenue, mantenuto al suo posto dal mesentere e dalla pressione endoaddominale, può compiere vari movimenti, dati sia dalla sua stessa struttura (peristalsi) sia comunicati dalla contrazione del diaframma e dei muscoli addominali sia dal riempimento/svuotamento degli altri organi cavi adiacenti. Tutto questo ne garantisce un corretto funzionamento.
Il mesentere è quella struttura che collega, come abbiamo detto, il digiuno-ileo alla parete posteriore dell’addome: la sua parte posteriore, chiamata radice, ha rapporto con numerosi elementi sia viscerali (duodeno) sia vertebrali (vertebre lombari) sia vascolo-nervosi (arterie e vene mesenteriche superiori e plesso mesenterico superiore).
Da quanto detto, il trattamento osteopatico può agire su queste strutture, ponendo l’attenzione su:
- mobilità vertebrale lombare e dorso-lombare
- mobilità viscerale del tratto digiuno-ileo
- mobilità del mesentere
- mobilità diaframmatica
Oltre a questi elementi l’osteopata valuta e tratta la persona nella sua interezza, includendo anche altri elementi che possono portare ad un riequilibrio tessutale dell’organismo.
Nel prossimo articolo vedremo le modalità di funzionamento del digiuno-ileo per capire perchè e quando compaiono alcuni sintomi. Nel frattempo puoi approfondire alcuni aspetti dell’apparato digerente in questo articolo. Buona lettura e a presto. FP